La proroga del Superbonus 110% sembra ormai cosa fatta. Il Governo sta infatti valutando di inserirla nella Legge di Bilancio 2022. La nuova scadenza degli incentivi, la fine del 2023, non sarà comunque troppo lontana negli anni, visto che la misura rischia di essere molto onerosa per le casse statali. Ad ogni modo, gli effetti positivi delle agevolazioni si stanno facendo sentire: la crescita del PIL italiano è in buona parte dovuta al settore edilizio, sostenuto fortemente dal Superbonus.

D’altronde la possibilità di eseguire lavori a costo zero è stata troppo vantaggiosa per lasciarsela sfuggire. E non solo per i benefici economici immediati. L’efficientamento energetico degli edifici permetterà infatti di consumare meno energia per riscaldare o raffreddare le abitazioni. Coloro che vivono in una zona a rischio sismico, inoltre, possono sfruttare la stessa agevolazione per mettere al sicuro le proprie case. Insomma, grazie all’aiuto dello Stato, anche chi non dispone di molte risorse finanziarie sta avendo la possibilità di eseguire lavori di riqualificazione energetica o messa in sicurezza degli edifici che probabilmente avrebbe rimandato. La complessità delle procedure burocratiche per ottenere il bonus ha frenato in un primo momento l’attivazione delle richieste, ma il recente decreto Semplificazioni sembra avere velocizzato gli iter.

Proroga Superbonus 110%: i numeri dell’operazione

La stima più aggiornata sugli effetti del Superbonus 110% è di fine settembre. Il totale dei lavori autorizzati ha raggiunto l’ammontare di 7,5 miliardi, di cui 5,1 miliardi già realizzati. Crescono soprattutto i dati relativi ai lavori di riqualificazione nei condomini, che hanno toccato quota 3,5 miliardi autorizzati, di cui 2,15 già realizzati.

Gli ultimi due mesi, in particolare, hanno visto una grande accelerazione degli investimenti. Se a fine agosto i lavori complessivi ammontavano a 5,68 miliardi, il solo mese di settembre ha fatto registrare ulteriori 1,8 miliardi di autorizzazioni (di cui la metà per i condomini). La regione che ha approfittato di più degli incentivi è la Lombardia, con 1.127 milioni autorizzati. Seguono il Lazio con 746,5 milioni e il Veneto con 731,5 milioni. Secondo le cifre pubblicate da Enea, inoltre, l’investimento medio è di circa 557.000 euro per i condomini, 101.000 euro per gli edifici unifamiliari e 93.000 euro per le unità immobiliari indipendenti. Insomma, l’incentivo sta manifestando i suoi effetti soprattutto in questi ultimi due mesi. Restando la crescita delle richieste così sostenuta, la proroga del Superbonus 110% potrebbe ampliare notevolmente i finanziamenti autorizzati.

Oltre al Superbonus, prorogato anche il programma Transizione 4.0

Il documento che accompagna la Nota di aggiornamento al Def, nella sezione relativa alla riprogrammazione degli obiettivi di finanza pubblica, ha previsto il prolungamento di diverse misure di rilievo economico e sociale. Oltre alla proroga del Superbonus 110% per i lavori di efficientamento energetico e per le migliorie delle caratteristiche antisismiche negli edifici, sarà allungato anche il programma Transizione 4.0, un’altra importante misura a favore dell’innovazione.

Il programma Transizione 4.0 prevede: il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali, a supporto delle aziende che investono in beni funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi; il credito d’imposta per ricerca, sviluppo, innovazione e design, che punta a stimolare la competitività delle imprese e favorirne i processi di transizione digitale nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità; e il credito d’imposta per la formazione 4.0, volto a incentivare la trasformazione digitale delle imprese attraverso la creazione di competenze nelle tecnologie abilitanti necessarie al paradigma 4.0. Gli incentivi statali stanno dando un reale contributo alla ripresa economica italiana. La proroga del Superbonus 110% a fine 2023 e degli altri incentivi forniranno ulteriore energia a questa rincorsa.