La Smart Road è la “via” per muoversi in maniera più intelligente. Oggi, grazie alle nuove tecnologie, possiamo avere strade che comunicano con gli automobilisti per fornire in tempo reale informazioni su traffico, incidenti lungo il percorso o condizioni meteorologiche. Domani, le Smart Road potranno essere il contesto iperconnesso in cui viaggeranno le auto a guida autonoma. La nuova mobilità, la cosiddetta “smart mobility”, nasce da qui: l’utilizzo delle nuove tecnologie agevolerà gli spostamenti su gomma e li renderà più sicuri, attraverso la comunicazione e la connessione con i veicoli che percorrono un determinato tratto stradale. 

Smart Road: che cosa sono

La Smart Road è una “strada intelligente” che fornisce diversi servizi agli automobilisti: deviazione dei flussi di traffico in caso di incidenti, suggerimenti di percorsi alternativi, gestione degli accessi, segnalazione di parcheggi e rifornimenti, interventi rapidi in caso di emergenza. Da parte loro, i gestori di una strada smart possono contare sul monitoraggio dello stato di salute dell’infrastruttura, al fine di programmare la manutenzione preventiva e quando serve quella straordinaria.

Le Smart Road hanno dunque una funzione di pubblica utilità, tanto che il loro ruolo è stato identificato e riconosciuto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nel 2018, il Ministero ha infatti emanato il Decreto Smart Road, aggiornato nel settembre 2020, che regolamenta la sperimentazione di veicoli automatici e connessi su strada pubblica, rendendo l’Italia uno dei primi Paesi al mondo ad avere creato una normativa in merito.

Le tecnologie utilizzate sulle strade intelligenti

I progetti di smart mobility che hanno lo scopo di migliorare la sicurezza stradale e ottimizzare i flussi del traffico sono fondati su articolate piattaforme digitali che utilizzano un mix di tecnologie IoT, Intelligenza Artificiale, Big Data e sensoristica avanzata. Il tutto innervato dallo sviluppo della rete a banda ultra larga, che favorisce la trasmissione veloce dei dati. Le strade (in particolar modo le autostrade) diventeranno così sempre più tecnologiche, portando il settore del traffico stradale su un altro livello e verso una nuova idea di utilizzo delle infrastrutture.

In questo quadro, è facile intuire come le aziende che gestiscono le autostrade abbiano iniziato a instaurare partnership con le società tecnologiche. Lavorando in sinergia, le tradizionali vie di comunicazione si trasformeranno in sistemi intelligenti, che consentiranno di gestire il traffico in tempo reale e in maniera automatizzata. Sicurezza, efficienza e sostenibilità: la smart mobility punta a migliorare l’esperienza di viaggio degli automobilisti, ridurre le emissioni di CO2 e limitare al massimo gli incidenti stradali.

Esempi di Smart Road in Italia

Anas è una delle prime società ad aver tracciato la strada (intelligente). Il programma Smart Road di Anas prevede un investimento complessivo di 1 miliardo di euro per digitalizzare oltre 3.000 chilometri di strade e autostrade.

Il primo tratto di strada a diventare smart grazie ad Anas – il primo in assoluto in Europa – è rappresentato dagli 88 chilometri della statale 51 “Alemagna”, coinvolta nel progetto Anas Smart Road Cortina 2021. Fra il comune di Ponte nelle Alpi e il passo Cimabanche, la statale 51 è stata trasformata in una strada intelligente e interconnessa, dotata di una infrastruttura ad alta tecnologia e di innovativi sistemi di comunicazione per la gestione della mobilità. Il progetto Smart Road Cortina 2021 ha coinvolto direttamente SITE S.p.A, a capo dei lavori di progettazione, ingegnerizzazione e realizzazione delle infrastrutture.

Tra le tecnologie utilizzate, da segnalare gli Smart Pole, postazioni polifunzionali studiate per accogliere al loro interno gli innovativi sistemi di comunicazione; le tecnologie CV2X (Cellular V2x) e DSRC, alla base per il futuro sviluppo della guida autonoma; il sistema Wi-Fi in Motion, che permette di usufruire di una connettività molto potente su cellulare e in movimento; le Smart Camera, che assicurano un controllo visivo immediato sull’intera tratta. Il tutto è integrato dalla piattaforma Kireti per la supervisione e il controllo degli impianti tecnologici.

Un altro progetto che Anas ha sviluppato con SITE riguarda l’installazione di sistemi intelligenti di trasporto lungo il raccordo autostradale RA14 e RA13 e la strada statale 202 “Triestina”, che collegano il porto di Trieste all’Interporto di Fernetti. Uno dei più importanti snodi intermodali di scambio di merci in Italia sarà a breve dotato di un sofisticato sistema finalizzato al monitoraggio del traffico dei mezzi pesanti.

Sensori e telecamere, connessi a un apposito software, rilevano il flusso dei Tir cercando di evitare rallentamenti, e risparmiando i controlli doganali ai mezzi già riconosciuti dal sistema. In questo modo, imbarchi e sbarchi saranno più veloci e il traffico più regolare.

Il progetto di Anas proseguirà con interventi di digitalizzazione sulla Salerno-Reggio Calabria, sul Grande Raccordo Anulare di Roma, sull’Autostrada A91 Roma-Fiumicino, sull’itinerario Orte-Mestre (E45 ed E55), sull’Autostrada A19 Palermo-Catania e sulla RA15 Tangenziale di Catania.

Verso la Smart Mobility e la guida autonoma dei veicoli

Con l’aggiornamento 2020 del Decreto Smart Road si aprono ulteriori scenari alla sperimentazione sulla smart mobility. Il decreto aggiornato cita ad esempio veicoli che “non dispongono di un volante o di una pedaliera”, ossia quelli a guida autonoma.

La nuova normativa, in sintesi, mira a estendere la sperimentazione su strada pubblica ai mezzi di trasporto innovativi. Con il progetto Cortina 2021, ad esempio, Anas si è già preparata a entrare in questa seconda fase: la tecnologia installata sulla statale “Alemagna” è propedeutica agli sviluppi della guida autonoma.

Dove ci guideranno le Smart Road? La meta è quella di un futuro in cui avremo a disposizione infrastrutture all’avanguardia e in cui la mobilità sarà interconnessa e sostenibile. Il nostro Paese può ripartire anche da queste opere.