Il Covid-19 sta cambiando il modo di vivere sul pianeta, ma sta gettando anche una nuova luce sui vantaggi che il digitale può portare alla nostra società. La pandemia in corso sta provocando danni ancora difficili da calcolare: sanità, economia e coesione sociale sono messe a dura prova. Ma se l’attuale momento di crisi ha generato molti dubbi, si registra almeno una certezza: in questi mesi è cresciuta la consapevolezza che città più digitalizzate possono aiutarci a convivere con il virus e a guardare avanti con maggiore ottimismo.
L’attenzione è rivolta soprattutto ai grandi centri urbani, i più sensibili alla diffusione della pandemia: l’elevata densità abitativa, l’affollamento dei mezzi pubblici, l’intensità dei contatti sociali e delle relazioni di lavoro sono fattori critici che favoriscono la trasmissione del Coronavirus. Ma con città più connesse e intelligenti è possibile contrastare l’espandersi del contagio.
Con l’obiettivo di gettare le basi per un futuro in cui siano garantiti allo stesso tempo benessere economico e salute, ora la Digital Transformation deve accelerare il suo passo, sia nel mondo delle imprese private, sia soprattutto nel settore pubblico.
TECNOLOGIE SMART PER LA NOSTRA SALUTE
In prima battuta, le nuove tecnologie contribuiscono a combattere la trasmissione del virus. Grazie all’utilizzo di applicazioni che monitorano i movimenti delle persone, i contagi possono essere tracciati e la loro diffusione rallentata. L’elaborazione della grande quantità di dati raccolti con il tracciamento può inoltre offrire indicazioni importanti dal punto di vista epidemiologico. L’analisi dei big data può infatti fornire informazioni utili su come si diffonde il virus, su quali sono le situazioni più a rischio o le categorie sociali più esposte.
In più, le tecnologie di tracciamento forniscono una valutazione concreta dell’emergenza in una determinata area. In Italia, ad esempio, le Regioni potrebbero compiere scelte mirate a seconda dei dati raccolti sul territorio. L’ottimo utilizzo che è stato fatto in Cina, Taiwan e Corea del Sud dei sistemi di tracciamento dovrà servire da esempio per i paesi europei, che in questo campo sono ancora deficitari.
Un secondo ambito di applicazione delle nuove tecnologie è la telemedicina, che grazie alla banda 5G potrà arginare la seconda ondata della pandemia. Con connessioni veloci e stabili, sarà possibile sviluppare progetti di monitoraggio da remoto dei pazienti, con collegamenti video in alta definizione e, in caso di necessità, con visite a distanza da parte del medico.
SMART WORKING E DIDATTICA A DISTANZA
Le restrizioni agli spostamenti dei lavoratori ha riacceso il tema dello smart working. In questo periodo, l’utilizzo “obbligato” di piattaforme di collaborazione online ha velocizzato il processo di digitalizzazione delle imprese. Non di meno è stato dimostrato come la gestione di molti processi aziendali possa diventare più snello ed economico grazie alle infrastrutture digitali. In futuro, molte trasferte e riunioni potrebbero essere evitate, generando risparmi in termini di costi, tempi ed emissioni inquinanti.
Altro tema delicato è quello della didattica a distanza: in Italia ci sono oggi 1,6 milioni di studenti che devono continuare a seguire le lezioni anche fuori dalle mura scolastiche. Scuole, università e centri di formazione, come le imprese private, sono tenuti a trasformarsi.
Che si tratti di FAD (Formazione A Distanza) o di DAD (Didattica A Distanza), la digitalizzazione della didattica è un processo per il quale servono infrastrutture tecnologiche, supporti digitali, piattaforme educative online, ma non solo. Una didattica davvero smart ha bisogno di un ripensamento delle città, dei modelli sociali, della gestione del tempo: affinché gli strumenti digitali non siano soltanto protesi applicate a un arto malfunzionante, bensì la linfa dell’apprendimento, occorre che gli spazi fisici si fondano con quelli digitali, per creare ambienti flessibili in grado di operare anche in situazioni di emergenza.
UNA MOBILITÀ PIÙ INTELLIGENTE PER LE SMART CITY
Le città devono diventare smart anche nei sistemi di trasporto: il cambiamento è necessario per distanziare le persone ed evitare assembramenti.
Una prima misura adottata – con l’obiettivo di evitare code, ridurre il passaggio del denaro di mano in mano e tracciare i passeggeri – è stato il miglioramento dei metodi di prenotazione e acquisto dei biglietti in formato digitale, con pagamento elettronico.
Anche qui, l’analisi dei big data potrebbe aiutare a conoscere più a fondo i flussi degli spostamenti e riprogettare di conseguenza il sistema della mobilità urbana.
Nel campo del trasporto privato, gli incentivi statali per l’acquisto di biciclette e di veicoli per la micro mobilità elettrica vanno nella direzione di decongestionare i mezzi pubblici, ma sono anche studiati per ridurre l’impatto ambientale.
Una mobilità più leggera e flessibile è infatti necessaria per fermare l’inquinamento urbano che, oltre a essere concausa dei cambiamenti climatici, può peggiorare i danni causati dal Covid-19.
INFRASTRUTTURE DIGITALI PER SUPERARE IL DIGITAL DIVIDE
Le infrastrutture di comunicazione giocano un ruolo centrale in ognuno degli aspetti trattati in precedenza. Oggi la necessità di tenere connesse le persone ha svelato limiti e potenzialità degli strumenti finora utilizzati. Ad ogni modo, i due mesi di lockdown totale hanno insegnato che le infrastrutture digitali sono indispensabili per continuare a lavorare e studiare, stando lontano dai rischi del contagio.
In questo momento storico, il digital divide è dunque un ostacolo alla crescita del paese, ma anche a quella individuale. La qualità di accesso al mondo digitale può diventare una nuova forma di diseguaglianza, che discrimina fra chi si avvale di infrastrutture adeguate (e può quindi lavorare, studiare, curarsi e comunicare al meglio) e chi è costretto a farne a meno.
COME REALIZZARE SMART CITY IN GRADO DI CONVIVERE CON IL COVID-19?
La definizione di Smart City è quella di “un luogo in cui le reti e i servizi tradizionali sono resi più efficienti dalle tecnologie digitali e dalle telecomunicazioni a beneficio dei suoi abitanti e della sua economia”.
Le variabili di una Smart City sono sei: Smart Economy, Smart People, Smart Governance, Smart Mobility, Smart Environment e Smart Living. A causa del Covid-19, queste dimensioni sono chiamate a evolvere rapidamente per “costruire” città a misura di cittadino e in grado di governare la crisi.
In una Smart City che ci aiuta a convivere con il Covid-19, l’economia (Smart Economy) si basa sull’innovazione digitale e su avanzati modelli di smart working. Le persone (Smart People) hanno un ruolo sempre più attivo nella comunità in cui vivono, grazie all’utilizzo dei nuovi strumenti di comunicazione. La Pubblica Amministrazione (Smart Governance) dialoga direttamente con i cittadini e amplia il ventaglio dei servizi digitali. La mobilità (Smart Mobility) è flessibile, leggera ed ecologica. L’ambiente (Smart Environment) è salvaguardato da un migliore utilizzo delle risorse. Il nostro stile di vita (Smart Living) è sostenuto da un più semplice accesso alle cure sanitarie, all’educazione e alla cultura.
Il percorso non è breve, ma gli strumenti per affrontarlo sono già disponibili.