Nei prossimi anni la sicurezza urbana sarà sempre più supportata dalla videosorveglianza. Capillare, altamente tecnologica e intelligente. Non ci può essere infatti Smart City se questa non è anche una “Safe City”. Le città più intelligenti, vivibili e ospitali saranno quelle in cui i pericoli per i cittadini verranno ridotti al minimo, grazie anche all’intervento delle nuove tecnologie nel campo della sicurezza.

Una Smart City, dunque, dovrà essere prima di tutto un luogo in cui le persone si sentano protette, un sistema che prevenga gli eventi criminosi, oltre che sanzionarli tempestivamente. Ciò sarà possibile con l’implementazione di sistemi avanzati di videosorveglianza in grado di sfruttare la diffusione di IoT, 5G e Intelligenza Artificiale, cercando il giusto equilibrio fra controllo del territorio e diritto alla privacy.

Sicurezza urbana: il ruolo delle nuove tecnologie

Lo sviluppo del paradigma tecnologico dell’Internet of Things, secondo il quale si possono collegare tra loro diversi dispositivi in tempo reale, è la principale premessa della sicurezza in città. Grazie alle tecnologie IoT si possono infatti mettere in rete telecamere ad alta risoluzione per monitorare il territorio, raccogliere le loro registrazioni e farle analizzare da sistemi di Intelligenza Artificiale istruiti a identificare le situazioni critiche. Oltre ai dati raccolti dalle telecamere fisse dislocate sul territorio, si potranno utilizzare anche quelli forniti da altri strumenti, come ad esempio dispositivi indossabili come smart watch o body-worn camera, in dotazione alle forze dell’ordine. Anche il 5G fornirà un prezioso contributo: la larghezza di banda e la bassa latenza permetteranno di trasmettere i dati velocemente o di controllare droni di sorveglianza anche a grandi distanze.

A cosa serve la videosorveglianza urbana?

Videosorvegliare le nostre città può avere essenzialmente tre scopi:

  • Contrastare la criminalità, soprattutto attraverso la prevenzione.
  • Gestire situazioni di rischio e di emergenza, supportando l’intervento immediato da parte delle forze dell’ordine.
  • Coadiuvare le attività investigative delle autorità per analizzare reati, crimini e situazioni potenzialmente pericolose.
Sistemi di videosorveglianza: la crescita del mercato

Da 6,5 miliardi di dollari nel 2018 a 19,5 miliardi di dollari nel 2023: sarà questa la crescita degli investimenti mondiali in tecnologie di videosorveglianza. La stima è stata recentemente pubblicata da Berg Insight, società svedese che si occupa di ricerche di mercato in ambito tecnologico. I Paesi che spenderanno di più in queste tecnologie saranno quelli asiatici, Cina e India in testa.

Videosorveglianza: una questione di privacy

La videosorveglianza e il monitoraggio urbano tuteleranno i cittadini, ma fino a che punto? Cosa resterà della nostra privacy con tante telecamere puntate addosso? Una sorveglianza capillare inibisce comportamenti pericolosi e criminosi, ma allo stesso tempo l’accesso all’enorme mole di dati raccolti deve essere regolato. Il tema è sempre attuale: si discute già da tempo su come vengano utilizzate le informazioni che lasciamo a social network e app. Il prossimo nodo da sciogliere sarà relativo all’utilizzo delle immagini registrate. La questione della privacy, al momento, sembra interessare di più il mondo occidentale rispetto all’Estremo Oriente. La classifica delle “città più sorvegliate al mondo”, stilata in base al numero di telecamere installate per 1.000 abitanti, vede infatti nella top ten ben otto città della Cina. Al primo posto c’è Chongqing, con quasi 2,6 milioni di telecamere totali (168 ogni 1.000 persone), mentre al secondo si piazza Shenzhen (159 ogni 1.000 persone). Le uniche città occidentali presenti tra le prime dieci sono Londra e Atlanta.

Telecamere per la videosorveglianza, ma non solo

Le nuove tecnologie – sensori, dispositivi IoT, telecamere ad alta risoluzione, sistemi di intelligenza artificiale, software per l’analisi dei dati – sono la nuova frontiera della sicurezza urbana. Al centro del sistema ci sono ovviamente le telecamere, la cui presenza vigila sui cittadini. Le loro funzionalità potrebbero però non limitarsi alla sicurezza: munite di sensori specifici, le telecamere diventerebbero strumenti polivalenti, occupandosi anche del monitoraggio del traffico e di quello ambientale. L’obiettivo è rendere le Smart City sempre più “Safe City”, ma anche luoghi in cui le persone siano tutelate sotto ogni aspetto.