Strumentazioni tecniche avanzate, interfacce digitali per la relazione con il paziente, telemedicina e utilizzo dei big data e dell’intelligenza artificiale per elaborare diagnosi e cure, tutto questo concorre a definire la sanità 4.0.
Un approccio tecnologico alla gestione del sistema sanitario è necessario per migliorarne l’efficienza e lo è ancora di più nel caso in cui si presenti un’emergenza come quella che stiamo vivendo in questi ultimi mesi.
Che nei paesi in cui si è fatto uso delle tecnologie di ultima generazione si sia riusciti a rallentare notevolmente la diffusione del coronavirus è un dato di fatto innegabile. Superata questa drammatica crisi, è dunque auspicabile per l’Italia un ripensamento del sistema sanitario perché sia possibile gestire con maggiore efficienza le complessità straordinarie future.
Covid-19: le risorse tecnologiche messe in campo dalla Cina
Nel nostro paese è cresciuto di giorno in giorno il numero dei medici contagiati da Covid-19. L’infezione si è diffusa ovunque negli ospedali e diventa quindi sempre più difficile proteggere la salute degli operatori sanitari.
Per limitare il numero di infetti tra medici e infermieri, la Cina si è servita dell’aiuto di robot. L’Università di Tsinghua ha costruito dei bracci meccanici da impiegare nelle operazioni più rischiose per il personale sanitario: eseguire esami a ultrasuoni e prelevare tamponi orali. I robot sono inoltre in grado di auto-disinfettarsi una volta eseguite le attività a contatto con i pazienti infetti.
Ma la sanità 4.0 cinese non si limita all’utilizzo di robot. Pechino ha fatto uso di droni per disinfettare le aree pubbliche e la raccolta e l’elaborazione dei big data si è rivelata essenziale per monitorare e arginare la diffusione dell’epidemia. L’intelligenza artificiale è stata poi usata per sequenziare il virus e individuare nuove forme di cura a partire da farmaci esistenti.
Il ruolo del 5G per lo sviluppo della sanità 4.0
Il 5G sarà indispensabile per la trasformazione digitale dei sistemi sanitari, rendendoli così in grado di operare in un ambiente più connesso e di offrire una risposta efficace alle grandi emergenze. A sostenerlo è anche Thomas Miao, amministratore delegato di Huawei Italia, in un’intervista rilasciata a AdnKronos.
Durante un’ epidemia, la connessione ad alta velocità, la bassa latenza e l’ampia larghezza di banda proprie del 5G sono fondamentali per una veloce e corretta trasmissione dei dati. Lo scambio di informazioni è di cruciale importanza non solo per controllare l’epidemia ma anche per la diagnosi da remoto e per permettere una maggiore collaborazione tra gli ospedali.
Il 5G è essenziale anche per supportare tecnologie di Ai come la computer vision e la diagnostica per immagini. Inoltre questa tecnologia è in grado di combinare informazioni cliniche e risultati di laboratorio per aiutare i medici a distinguere tra le fasi iniziali, avanzate e gravi di coronavirus, facilitando lo screening precoce, la prevenzione e il monitoraggio.
Il futuro è la sanità intelligente
Ma al di là dell’emergenza coronavirus, la sanità 4.0 sarà in grado di rivoluzionare l’assistenza sanitaria.
L’Ai sarà sempre più spesso utilizzata in ambito diagnostico, ottimizzando i metodi di trattamento, aumentando la velocità e la qualità delle procedure e migliorando così l’esperienza del paziente. Lo stesso vale per la robotica, che supporterà in maniera sempre più importante la chirurgia, garantendo non solo operazioni più rapide ma anche monitorando in maniera più accurata i parametri intra-operatori dei pazienti. Anche la stampa 3D potrebbe contribuire a ridurre i tempi di attesa per gli interventi. Il 5G giocherà un ruolo decisivo anche per la sanità preventiva. Grazie alla diffusione dei wearable diventerà prassi il monitoraggio costante del nostro stato di salute.
Il settore sanitario ci offre grandi opportunità per avere risultati migliori. La tecnologia può permetterci di cambiare le cose e avere un sistema che sia organizzato intorno ai pazienti, può aiutarci a individuare i rischi e ad affrontarli prima che si verifichino. E la sanità 4.0 è già intorno a noi, basta solo imparare a utilizzare i giusti strumenti.