Comprendere, gestire e governare meglio il territorio sono alcuni degli obiettivi della pubblica amministrazione. Oggi, è possibile soddisfare queste esigenze attraverso le nuove tecnologie, che permettono di raccogliere dati, elaborarli e utilizzarli per compiere scelte informate. Alla base di tutto c’è la diffusione di infrastrutture tecnologiche che permettono di creare reti IoT, ossia reti informatiche che raccolgono dati di diverso tipo dai sensori per metterli a disposizione dei decisori pubblici.

Nella Regione Emilia-Romagna questo percorso è partito già da qualche anno sotto la guida di Lepida, il principale attore pubblico regionale che sostiene la digitalizzazione della PA. In regione si sta dunque sviluppando una rete IoT sempre più diffusa, che permette di monitorare il territorio sotto diversi punti di vista.

Questa infrastruttura tecnologica abilita i progetti di Smart City, tra cui la gestione dei parcheggi e del traffico, il monitoraggio ambientale, la gestione dei rifiuti e dell’illuminazione, l’agricoltura di precisione e il monitoraggio dei consumi energetici degli edifici.

I principali ambiti di applicazione delle reti IoT in Emilia Romagna

Nel corso di un webinar dello scorso settembre, Lepida ha divulgato alcuni dati sulla rete IoT che ha sviluppato per la Regione Emilia-Romagna. A oggi, 74 enti sfruttano le infrastrutture Internet of Things di Lepida, che collegano oltre 3.000 sensori attivi per 43 classi di sensori utilizzate.

Questa rete è funzionale ad alimentare ecosistemi di dati intelligenti, necessari a sviluppare servizi per la Smart City. Tra questi, il monitoraggio e la gestione degli elementi della città (ad esempio il traffico, l’illuminazione o i parcheggi) e dell’ambiente circostante (fiumi, boschi, montagne) hanno lo scopo di rendere i centri urbani più vivibili, sicuri, sostenibili e competitivi.

Le reti IoT servono anche a sviluppare progetti di Smart Building, come la gestione automatica degli impianti e dei sistemi dell’edificio (illuminazione e climatizzazione su tutti) per raggiungere obiettivi di risparmio energetico, comfort, sicurezza della struttura e delle persone.

Da non trascurare anche le applicazioni in ambito Smart Mobility. Quando le autovetture sono connesse alle infrastrutture stradali è possibile comunicare informazioni in tempo reale al guidatore, prevenire gli incidenti e rilevare problemi sulla rete viaria urbana.

Inoltre, il monitoraggio di parametri micro-climatici a supporto dell’agricoltura apre la strada alla cosiddetta Smart Agriculture. La rete IoT può così contribuire a migliorare la qualità dei prodotti agricoli, risparmiare risorse e ridurre l’impatto ambientale

Alcuni esempi di applicazione della rete IoT dell’Emilia-Romagna

Il Comune di Carpi (MO) si è dotato di un sistema in grado di raccogliere dati di varia natura, per indirizzare l’evoluzione del proprio territorio verso una visione di città smart e sostenibile. Più nello specifico, a Carpi sono stati installati sensori in grado di monitorare la qualità dell’aria, la temperatura ambientale, i livelli idrici (idrometri e pluviometri) e il traffico veicolare.

Il Comune di Cento (FE) si è concentrato sul monitoraggio del traffico. Il comune emiliano ha infatti dotato di sensori le strade principali per monitorare le velocità medie e il flusso dei veicoli in entrata e in uscita dal paese. I dati raccolti sono utili a evidenziare eventuali problemi relativi al traffico, come congestioni o incidenti.

Diversi enti regionali hanno poi sviluppato progetti di Smart Building, installando sensori indoor che rilevano temperatura, umidità, illuminazione e movimento. Sono stati così allestiti sistemi in grado di monitorare il livello di comfort all’interno di un ambiente, da applicare in particolare a contesti con persone fragili e sole.

L’Università di Bologna sta inoltre sviluppando un progetto di Smart Agriculture. In un’area del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale è attiva una piattaforma per l’irrigazione intelligente, che ha l’obiettivo di monitorare il fabbisogno idrico delle colture e ottimizzare la fornitura d’acqua.