La prevenzione degli incendi boschivi potrebbe evitare che ogni anno, solo in Italia, vadano in fumo oltre 160.000 ettari di boschi e foreste.
È questa infatti l’entità del danno causato dagli incendi nel nostro Paese durante il 2021. A suonare l’allarme è il dossier “Incendi e desertificazioni” curato da Europa Verde, i cui dati aggiornati al mese di agosto sono da integrare con quanto accaduto nell’ultima parte dell’anno.
Il fenomeno riguarda soprattutto il Sud Italia. In Sicilia le fiamme hanno bruciato circa 80.000 ettari di aree naturali, pari al 3% della superficie regionale. Ha conosciuto danni importanti anche la Sardegna, con la scomparsa di circa 20.000 ettari di bosco.
Tutte le regioni italiane sono comunque interessate dagli incendi boschivi, anche se con rilevanti differenze geografiche e stagionali. Secondo la Protezione civile, le condizioni climatiche della nostra penisola favoriscono lo sviluppo di focolai in specifici periodi e aree.
Nell’arco alpino e nelle zone appenniniche d’alta quota, gli incendi boschivi si manifestano principalmente in inverno e primavera. In queste stagioni la piovosità è infatti minima e la vegetazione è seccata dal gelo. In estate, invece, i frequenti temporali riducono il rischio di incendio.
Diversamente, il clima mediterraneo delle regioni centro-meridionali rende il territorio vulnerabile agli incendi specialmente nella stagione estiva, più calda e secca.
La prevenzione degli incendi boschivi per mitigare i rischi
Pochi giorni di incendio provocano anni di devastazione. Si stima infatti che per ripristinare i boschi e la macchia mediterranea della Sardegna distrutti dalle fiamme nel 2021 occorreranno ben 15 anni.
Assieme al cambiamento climatico, che ci sta abituando a lunghe siccità e all’innalzamento globale delle temperature, gli incendi stanno trasformando il nostro territorio. Meno vegetazione e più desertificazione sono le cause del dissesto idrogeologico, dell’erosione delle coste, dell’infertilità dei terreni agricoli e della salinizzazione delle acque.
Ma oltre a rappresentare una minaccia per l’ambiente e per l’agricoltura, gli incendi boschivi sono anche un pericolo per le città situate ai margini dei boschi. In questi casti, quando cioè il fuoco si trova vicino agli edifici o alle zone in cui vivono le persone, viene utilizzato il termine “incendio di interfaccia”, dove per “interfaccia” si intende il contesto urbano-rurale in cui la relazione tra luoghi abitati e aree naturali è molto stretta.
La prevenzione degli incendi boschivi, in questo caso degli incendi di interfaccia, è dunque quanto mai importante, poiché coinvolge direttamente le città e i cittadini.
Prevenzione incendi boschivi: KIRETI Smart City per monitorare il territorio
La prevenzione degli incendi boschivi può essere supportata dalle tecnologie, come quelle messe a disposizione dalla piattaforma KIRETI per le Smart City. Identificare gli incendi sul nascere è infatti cruciale affinché si possa intervenire tempestivamente sui focolai.
Basata sul paradigma PSIM, KIRETI Smart City è una piattaforma software multifunzionale che mette in connessione gli oggetti tecnologici installati sul territorio con gli operatori di una centrale operativa e con il personale delle forze dell’ordine e delle squadre di soccorso.
Per la prevenzione degli incendi boschivi, gli oggetti installati sul territorio possono essere ad esempio telecamere termiche, che rilevano mutamenti di temperatura nell’ambiente, e telecamere PTZ (Pan/Tilt/Zoom). Queste ultime sono strumenti comandati a distanza che si muovono in orizzontale (Pan), verticale (Tilt) e consentono il controllo della focale dell’obiettivo (Zoom). Possono operare autonomamente 24 ore al giorno, con una portata di diversi chilometri anche in condizioni di nebbia, fumo, illuminazione scarsa o nulla.
Il rilevamento dell’incendio è appurato tramite un algoritmo di machine learning che riduce la probabilità di falso allarme. Al superamento di una soglia definita, il sistema innesca un allarme visivo o sonoro che segnala l’incendio. L’allarme viene visualizzato sul server, che può inviare una e-mail con le informazioni e le immagini del rilevamento.
A supporto delle telecamere, possono essere installati anche sensori LPWAN che individuano gli eccessi di CO e CO2. Un altro strumento utile da connettere al sistema è l’anemometro, che rileva la direzione di propagazione dell’eventuale incendio.
KIRETI Smart City per la sicurezza delle città
KIRETI Smart City è un sistema composto da una workstation e specifiche app mobile che permettono una gestione automatizzata della raccolta delle informazioni e della risoluzione degli stati di allarme o di allerta. In base all’ambito di applicazione e all’esigenza dell’utente, come ad esempio la prevenzione degli incendi boschivi, il sistema può integrare e gestire dispositivi di diversa natura.
Attraverso la piattaforma KIRETI è possibile visualizzare su una mappa tutti i dispositivi installati sul territorio, consultare i dati raccolti e correlarli con altre informazioni da fonti esterne. Grazie alle informazioni inviate dai dispositivi e analizzate dalla piattaforma, è così possibile migliorare la sicurezza attraverso il monitoraggio predittivo.