“Mobility as a Service”: la mobilità come servizio. Si tratta di un nuovo modo di pensare alla mobilità, incentrato sulla possibilità di usufruire di un servizio sempre diverso a seconda della necessità, abbandonando l’idea di proprietà del mezzo di trasporto.

Il concetto di “Mobility as a Service” nasce per risolvere i problemi di traffico e di spostamento nelle grandi città, che hanno come effetti collaterali l’inquinamento dell’aria e lo spreco di tempo (e quindi anche un danno economico).

Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), che stanzia in totale circa 10 miliardi di euro per i progetti incentrati sulle Smart City, riserva dei finanziamenti anche per promuovere progetti pilota di Mobility as a Service. Ne stanno usufruendo i comuni di Milano, Napoli, Roma, Bari, Firenze e Torino.

Cosa significa Mobility as a Service?

Mobility as a Service è un modello di mobilità secondo il quale il cittadino può scegliere il mezzo di trasporto migliore per il suo viaggio in base alla destinazione e al tragitto da effettuare. Auto, treno, autobus, tram, scooter e biciclette: tutte le opzioni sono integrate in un’unica piattaforma e grazie alla tecnologia è possibile usufruirne comodamente.

In pratica, secondo questo modello, in una sola applicazione per smartphone l’utente avrebbe a disposizione un servizio che gli consentirebbe di pianificare il viaggio e di scegliere il mezzo di trasporto da utilizzare per ogni tratta da coprire. Il pagamento potrebbe avvenire per ciascun singolo spostamento oppure attraverso abbonamenti mensili o tariffe unificate per più mezzi di trasporto differenti.

Il valore aggiunto del Mobility as a Service è proporre soluzioni basate sulle reali esigenze di spostamento del cittadino. Perché questo sia possibile, sono indispensabili la fusione dei servizi di trasporto pubblico con i servizi privati (car sharing, bike sharing o autonoleggio) e la collaborazione tra i diversi operatori del settore.

Mobility as a Service: le sperimentazioni in Italia

Questo nuovo paradigma di Smart Mobility è stato declinato dal Governo italiano nel progetto “Mobility as a Service for Italy”, a cui il PNRR ha dedicato 40 milioni di euro, integrati da 16,9 milioni aggiuntivi stanziati dal Fondo Complementare.

In seguito a un bando pubblico a cui hanno risposto 13 grandi comuni italiani, sono state selezionate per portare avanti progetti di Mobility as a Service le città di Milano, Napoli e Roma, a cui si sono aggiunte in un secondo momento Bari, Firenze e Torino. Spetta a loro sperimentare lo sviluppo di servizi innovativi di mobilità per i cittadini e la gestione intelligente dei trasporti sul territorio.

Grazie all’utilizzo di soluzioni MaaS, l’obiettivo è quello di migliorare i sistemi di trasporto urbano per ridurre il traffico, gli incidenti stradali e le emissioni di CO2 in atmosfera. La Pubblica Amministrazione potrà così perseguire i suoi obiettivi di sostenibilità economica, ambientale e sociale per l’intera collettività.

Le sei città pilota sono dunque chiamate a fare da apripista alla futura mobilità urbana. Durante il 2023 dovranno realizzare i progetti di sperimentazione MaaS nei rispettivi territori e quindi redigere un documento di riepilogo dei risultati ottenuti, comprensivo di una valutazione degli impatti.

Quali sono i vantaggi previsti del MaaS?

Il progetto “Mobility as a Service for Italy” vuole accelerare la crescita del settore dei trasporti nel nostro Paese. La diffusione di servizi MaaS efficienti ha la potenzialità di trasformare l’approccio alla mobilità urbana e la fruizione dei servizi da parte dei cittadini.

Grazie all’impiego delle piattaforme digitali, gli utenti potranno infatti usufruire di esperienze di viaggio sempre più agili, accessibili e immediate, favorendo inoltre una virata verso una mobilità urbana più sostenibile.

Oltre ai benefici previsti per gli utenti finali, il modello MaaS è pensato per avere effetti positivi sugli enti pubblici, che potranno migliorare la qualità dei servizi erogati alla cittadinanza. E anche sulle imprese del settore dei trasporti: innovazione e transizione digitale apriranno nuove strade alla crescita economica.