Sono in vigore dallo scorso anno le nuove Linee guida per la classificazione e la gestione del rischio dei ponti esistenti. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti le ha approvate con il decreto del 1° luglio 2022. A settembre sono state inoltre pubblicate le Istruzioni operative redatte da ANSFISA (l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali), con lo scopo di fornire agli operatori un approccio uniforme all’interpretazione delle norme.

Le nuove Linee guida sui ponti esistenti sostituiscono quelle contenute nel Decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del 17 dicembre 2020. Si pongono l’obiettivo di definire una procedura standardizzata a livello nazionale per gestire la sicurezza di ponti, viadotti, cavalcavia e opere similari con una luce superiore ai 6 metri, in modo tale da minimizzare i rischi.

Il documento comprende tre parti. La prima è dedicata al censimento delle opere d’arte e alla classificazione del rischio. La seconda è incentrata sulla verifica della sicurezza. La terza riguarda invece la sorveglianza e il monitoraggio dei ponti e dei viadotti esistenti.

L’approccio multilivello delle Linee guida sui ponti

Le Linee guida sui ponti adottano un approccio multilivello, che prevede gradi si approfondimento progressivamente maggiori. Dalle prime veloci valutazioni a livello territoriale, come il censimento, le ispezioni e la classificazione, si passa poi a valutazioni puntuali di maggiore complessità, rivolte ai singoli manufatti.

La metodologia di lavoro è articola in sei livelli differenti:

Livello 0 – Consiste nel censimento di tutte le opere. Per ognuna sono registrate le caratteristiche principali e vengono raccolte informazioni e documentazione, anche in relazione a test effettuati in precedenza.

Livello 1 – Prevede l’ispezione della struttura, del rivestimento e di altri elementi di rilevanza strutturale e non strutturale delle opere censite. Oltre a questo, sono analizzate le caratteristiche geomorfologiche, idrogeologiche e idrauliche dell’area in cui è costruita l’opera.

Livello 2 – Elaborando i dati ottenuti ai livelli precedenti, viene definita la “Classe di Attenzione” dell’opera in base ai parametri di pericolosità, vulnerabilità ed esposizione. Una volta determinata la Classe di Attenzione, si procede con uno dei livelli successivi.

Livello 3 – Consiste in valutazioni preliminari che hanno l’obiettivo di comprendere il livello di sicurezza della struttura in relazione a possibili dissesti locali.

Livello 4 – Prevede l’esecuzione di valutazioni accurate della sicurezza dell’opera d’arte rispetto ad azioni agenti e fattori esterni. Queste valutazioni tengono in considerazione le indicazioni delle Norme Tecniche per le Costruzioni vigenti.

Livello 5 – L’ultimo livello non è trattato esplicitamente nelle Linee guida sui ponti e si applica soltanto alle opere per cui è utile svolgere analisi complesse. Questo livello di intervento valuta l’importanza strategica dell’opera, tenendo conto delle conseguenze di un’eventuale interruzione della viabilità sul contesto socioeconomico in cui è inserita la struttura.

La Classe di Attenzione delle Linee guida su ponti e viadotti

Il momento cardine di questo approccio multilivello è il Livello 2, ossia la determinazione della Classe di Attenzione. In base ad essa, sono infatti effettuate le valutazioni successive. In funzione di fattori quali la pericolosità, la vulnerabilità e l’esposizione, la Classe di Attenzione può essere Alta, Medio-alta, Medio-bassa o Bassa.

La definizione della Classe di Attenzione ha come esito la necessità di eseguire determinate azioni, in termini di indagini, monitoraggio e verifiche. Le valutazioni per l’individuazione delle Classi di Attenzione e i conseguenti livelli di indagine e verifica sono condotte attraverso il cosiddetto “giudizio esperto”, ossia tramite il parere qualificato di specialisti di varie discipline, coordinati da un responsabile scelto dal gestore.

L’obiettivo delle Linee guida è garantire la sicurezza dei ponti per gli utenti della strada e per gli addetti ai lavori, ma anche assicurare la continuità di esercizio della rete stradale.

Un altro risultato che la normativa vuole ottenere è diffondere la consapevolezza dell’importanza della manutenzione preventiva. Interventi programmati e ciclici di manutenzione servono infatti a prevenire lesioni alle strutture che possono causare pericoli o interruzioni alla circolazione.

Le istruzioni operative di ANSFISA

In seguito alla pubblicazione delle Linee guida sui ponti esistenti, sono poi uscite anche le Istruzioni operative redatte da ANSFISA. Con queste, l’Agenzia vuole rendere più agevole l’applicazione delle Linee guida per la classificazione e la gestione del rischio, la valutazione della sicurezza e il monitoraggio delle opere.

Risultato della collaborazione fra le commissioni ispettive dell’ANSFISA, il consorzio FABRE (Consorzio di ricerca per la valutazione e il monitoraggio di ponti, viadotti e altre strutture) e altre realtà del settore, le Istruzioni sono state adottate con Decreto del 21 settembre 2022 del Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

Fra i temi trattati da questo documento interpretativo e di indirizzo ci sono il censimento delle opere, le ispezioni visive, le schede di difettosità, l’analisi dei rischi rilevanti, la determinazione della Classe di Attenzione e la valutazione preliminare dell’opera.

 

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