L’Arabia Saudita rilancia il titanico progetto Neom che prevede la costruzione di una città avveniristica, grande quasi quanto il Belgio e completamente hi-tech, nella provincia di Tabuk.

La città, che con i suoi 26.500 kmq è destinata a diventare la smart city più grande al mondo, sorgerà al confine tra Arabia Saudita, Egitto e Giordania. Per la sua realizzazione è previsto un investimento di circa 500 miliardi di dollari.

Neom: il progetto

Risale al 2017 l’annuncio del progetto Neom da parte del principe ereditario saudita Mohammad bin Salman. L’anno successivo, nell’ ottobre del 2018, il piano aveva però subito una brusca battuta d’arresto in seguito all’assassinio di Jamal Khashoggi, giornalista saudita dissidente. Dopo che l’Onu aveva accusato Mohammad bin Salman di essere il mandante dell’omicidio, l’architetto britannico Norman Foster si era sospeso dal comitato consultivo, abbandonando così il progetto.

Un altro ostacolo incontrato dal principe ha riguardato i dubbi circa il rispetto dei diritti umani in Arabia Saudita. Se nel 2017, quando il progetto era stato presentato, il mondo occidentale aveva guardato al paese saudita con entusiasmo in seguito all’emanazione di alcune riforme liberali, la morte di Khashoggi e l’atteggiamento sempre più aggressivo in politica estera avevano messo tutto in discussione. Almeno fino alla metà del 2019, periodo in cui il progetto Neom ha ripreso quota. Obiettivo del principe è quello di realizzare almeno la prima parte del progetto entro il 2025 e sembra che i lavori siano già stati iniziati.

Un progetto che parte dalla mobilità

Neom sarà prima di tutto un innovativo esempio di smart mobility. I sistemi di trasporto della smart city saranno basati esclusivamente sul volo: niente marciapiedi, autostrade o veicoli, ci si sposterà attraverso futuristici sistemi di trasporto aereo che sfrutteranno la tecnologia driverless, che prevederanno cioè l’uso esclusivo di mezzi a guida autonoma. Il principe saudita ha quindi intenzione di rivoluzionare la mobilità, dando vita a un progetto che potrebbe cambiare per sempre il modo di spostarsi.

Niente traffico dunque, ma anche connettività, rispetto dell’ambiente, hub tecnologici e industriali e anche tanto spazio per l’intrattenimento e la vita sociale.

 

Il controllo del clima

Neom sorgerà in pieno deserto, ma questo non ha impedito al principe saudita di immaginare la città circondata da campi coltivati. Adottando un sistema di cloud seeding, progettato dalle società americane McKinsey & Company e Boston Consulting, il piano è quello di riuscire a realizzare precipitazioni artificiali programmate durante tutto il corso dell’anno. Il sistema meteo artificiale permetterà non solo le coltivazioni, ma anche di modificare il clima della smart city che dovrebbe risultare decisamente più mite rispetto a quello delle altre città arabe.

E se ancora non fosse abbastanza, Neom potrebbe avere anche una Luna artificiale, da attivare a comando tramite l’utilizzo di una flotta di droni.

I sistemi di sorveglianza

In quella che diventerà la più grande e innovativa smart city del mondo, non può mancare un adeguato sistema di sorveglianza con droni, telecamere e riconoscimento facciale.

Neom punta inoltre a diventare il più importante polo al mondo per le imprese, una sorta di Silicon Valley saudita. E attirare aziende estere significa attirare potenziali investitori che possano investire nella realizzazione di questo colossale progetto.

Neom prevede dunque un utilizzo massiccio della tecnologia in ogni settore: energia e acqua, mobilità, biotecnologia, cibo, scienze digitali, produzione avanzata, ma anche media e intrattenimento. Il tutto all’insegna della vivibilità e della sostenibilità.

Non ci resta dunque che aspettare di vedere cosa ha in serbo per noi il futuro.