Come si classificano i vari tipi di ponte? Sentiamo spesso utilizzare termini come “ponte”, “viadotto” o “cavalcavia”, oppure sentiamo parlare di “ponti strallati”, “sospesi” o “a travata”. Non tutti però sanno a cosa ci si riferisce di preciso con questa terminologia. Proviamo a fare ordine e illustrare sinteticamente come vengono classificati i ponti. Innanzitutto, i ponti possono essere classificati a seconda del materiale da costruzione utilizzato per realizzarli, in base alla via servita, all’ostacolo superato oppure in relazione allo schema statico.
Classificazione dei ponti in base al materiale
In questo primo caso, la classificazione è molto semplice: avremo ponti in legno (usati perlopiù come strutture provvisorie), ponti in muratura di pietra o mattoni, ponti in cemento armato e cemento armato precompresso, ponti in acciaio e acciaio-calcestruzzo, e ponti realizzati in materiali compositi (fibre di vetro o fibre di carbonio).
Ponti classificati secondo il loro uso
I ponti stradali sono quelli percorsi dagli autoveicoli e possono essere distinti in ponti di I, II e III categoria a seconda del volume di traffico e del carico che l’infrastruttura deve sopportare.
I ponti pedonali, ovviamente, sono quelli destinati ai pedoni, mentre i ponti ferroviari sono progettati per il passaggio dei treni. Questi ultimi si distinguono in ponti di categoria A e B, a seconda della linea ferroviaria servita.
I ponti canale servono a sostenere delle tubazioni, oppure conducono essi stessi i flussi d’acqua. Infine ci sono i ponti a uso misto.
Classificazione dei ponti in base all’ostacolo da superare
Un ponte è un’infrastruttura tipicamente progettata per superare un ostacolo naturale o artificiale, ma può cambiare denominazione a seconda del tipo di ostacolo affrontato.
Ponte – Si chiama semplicemente ponte la struttura costruita per superare un corso d’acqua.
Viadotto – Viene realizzato quando la morfologia del territorio causa delle difficoltà di transito e non consente alla strada di svilupparsi a terra. Un viadotto viene ad esempio usato per facilitare il passaggio attraverso vallate, gole montagnose, fiancate o terreni particolarmente scoscesi.
Sovrapassaggi – Se l’ostacolo da superare è un’altra via di comunicazione dello stesso tipo di quella attraversante, quest’ultima si chiamerà “sovrapassaggio”. Se la via di comunicazione da superare è una strada, può chiamarsi “cavalcavia”.
Strade o ferrovie sopraelevate – Sono realizzate quando è necessario scavalcare aree urbane con costruzioni preesistenti.
Ponti: classificazione in base allo schema statico
Un ponte può essere classificato anche in base ai suoi meccanismi di resistenza ai carichi. In questo caso avremo ponti a travata, ponti ad arco, ponti a telaio, ponti strallati e ponti sospesi.
Ponti a travata – Lo schema statico prevede un impalcato sostenuto dalle travi principali disposte longitudinalmente, a loro volta sostenute dalle spalle o da spalle e pile. Il ponte a travata è la soluzione più diffusa, adatta alle campate medio-piccole e relativamente poco costosa. A loro volta, i ponti a travata possono essere fondamentalmente di tre tipi: i ponti a travata appoggiata, a travata tipo Gerber e a travata continua.
Ponti ad arco – In questo tipo di ponte l’impalcato è retto da una struttura ad arco. Lo schema ad arco è stato fra i primi sistemi della storia, poiché sfrutta il meccanismo resistente a compressione dei materiali da costruzione. È possibile distinguere differenti schemi ad arco: i ponti a via superiore prevedono che il piano viabile sia collocato sopra l’arco. L’impalcato viene sostenuto dall’arco dai piedritti, elementi verticali o subverticali sollecitati a compressione. Nei ponti a via inferiore il piano viabile corre invece sotto l’arco di sostegno: l’impalcato è così sospeso all’arco mediante elementi verticali o inclinati chiamati pendini o tiranti. Ci sono inoltre i ponti a via intermedia, in cui il piano della strada è collocato a metà altezza rispetto all’arco.
Ponti a telaio – I ponti a telaio possono avere differenti conformazioni a seconda dell’uso e sfruttano alcune caratteristiche sia dei ponti ad arco, sia di quelli a travata. È un tipo di struttura che si presta alla prefabbricazione.
Ponti strallati – Questo ponte si riconosce subito perché l’impalcato è sostenuto da una serie di cavi (gli stralli) ancorati a torri. Gli stralli che collegano il piano dell’impalcato alle torri hanno una forma pressoché rettilinea. I ponti strallati hanno avuto una grande diffusione negli ultimi anni per luci medio-grandi, diventando un’alternativa ai ponti sospesi.
Ponti sospesi – In un ponte sospeso l’impalcato è appeso per mezzo di cavi o elementi rigidi verticali a dei cavi principali. I cavi principali sono generalmente sorretti da torri, situate alle estremità del ponte oppure sopra le pile. Questa tipologia di ponte, utilizzata solamente per coprire grandi luci, storicamente veniva adottata per il passaggio pedonale, mentre ora è utilizzata anche per le corsie autostradali e il traffico ferroviario.