Inquinamento acustico e atmosferico rappresentano minacce per l’uomo su cui anche l’Unione Europea pone grande attenzione. Se sono abbastanza noti i danni provocati dalle sostanze tossiche presenti nell’aria, i rischi dell’inquinamento acustico sono invece sottovalutati. Ciò non toglie che entrambi i tipi di inquinamento vadano monitorati e contrastati con decisione, anche con l’ausilio delle nuove tecnologie.

Per quanto riguarda l’inquinamento dell’aria, diverse sostanze emesse nell’atmosfera come ossidi di azoto, ossidi di zolfo (SO2 e SO3), ossidi di carbonio (CO e CO2), composti organici volatili, ozono, particolato, piombo e altri metalli pesanti possono essere la causa di malattie cardiovascolari e respiratorie. Ma non è tutto qui, perché alcune di queste sostanze sono anche agenti cancerogeni. Per questi motivi, l’inquinamento atmosferico è riconosciuto come la principale causa di morte prematura nell’UE legata all’ambiente.

Anche se negli ultimi tempi l’inquinamento atmosferico in Europa è diminuito, resta lontano il giorno in cui potremo respirare un’aria non pericolosa per la salute. Particolarmente penalizzato è chi vive nelle aree urbane, dove le norme in materia di qualità dell’aria sono spesso trascurate.

Un’altra minaccia per il benessere delle persone è l’inquinamento acustico. Anch’esso incide infatti sulla qualità della vita: stress, disturbi del sonno e problemi cardiovascolari rientrano tra i possibili effetti dell’eccessivo rumore negli ambienti. Il problema è rilevante in tutte le grandi città, per colpa principalmente del traffico e delle attività industriali. Secondo alcune stime, un quinto della popolazione europea è esposto a livelli di inquinamento acustico pericolosi per la salute.

Monitorare la qualità dell’aria con la piattaforma KIRETI

L’inquinamento atmosferico è generato dalla diffusione nell’aria di gas e polveri sottili. Industrie, impianti per la produzione di energia, impianti di riscaldamento e il traffico veicolare sono le principali cause del fenomeno.

Monitorare la presenza degli agenti inquinanti nell’atmosfera è il primo passo per essere poi in grado di intervenire con politiche di contenimento delle emissioni e di mitigazione dei rischi. Un valido supporto ai decisori pubblici lo fornisce la piattaforma KIRETI Smart City, grazie a un sistema di misurazione della qualità dell’aria che adotta soluzioni all-in-one.

La piattaforma consente di raccogliere le informazioni dalla sensoristica installata sul territorio, che rileva i livelli di temperatura, umidità, pressione, monossido di carbonio (CO), ozono (O3), biossido di azoto (NO2) e polveri sottili (PM1, PM2.5, PM10). Le stazioni di rilevamento sono collegate a un Gateway LoRa, che trasmette i dati in rete.

Grazie alla versatilità nei protocolli di comunicazione con cui interagisce la piattaforma KIRETI, si possono utilizzare molteplici tipi di dispositivi, che comunicano tra loro grazie al protocollo 868 MHz LoRa. Questo protocollo limita l’impatto ambientale per via di un basso consumo delle batterie dei vari dispositivi, mentre la frequenza libera elimina le interferenze permettendo una comunicazione di alta qualità.

Cos’è l’inquinamento acustico e come monitorarlo

L’inquinamento acustico consiste nell’emissione nell’ambiente di suoni di alta intensità. Questi possono avere origine dal traffico cittadino, da mezzi di trasporto quali treni e aerei, dall’industria e delle attività commerciali. Le zone maggiormente colpite da questa forma di inquinamento sono ovviamente le aree urbane e quelle industriali.

Secondo la normativa italiana, possiamo parlare di inquinamento acustico quando viene superata la soglia dei 65 decibel durante il giorno e dei 55 decibel durante la notte. Il valore ottimale del rumore sopportabile dall’uomo è comunque compreso tra i 35 e i 45 decibel.

Anche per rilevare l’inquinamento acustico, KIRETI Smart City offre soluzioni di monitoraggio che supportano le decisioni degli enti pubblici. Ai sensori per il monitoraggio atmosferico, si possono ad esempio unire i sensori dei livelli sonori, che misurano l’intensità dei suoni in diverse parti della città. I dati raccolti vengono poi trasmessi tramite rete cellulare.

Il monitoraggio dei livelli di rumorosità nell’ambiente è un obiettivo promosso dalla Commissione Europea, secondo la quale è importante controllare che il rumore delle città non superi certi limiti. In Italia, le verifiche sull’inquinamento acustico sono però molto scarse e perlopiù sollecitate dai privati, anziché dalle amministrazioni competenti. Secondo i dati Istat del 2020, il 77% dei controlli sulla rumorosità è infatti richiesto dai cittadini.

Il sistema KIRETI, se adottato dai comuni italiani, può invertire questa tendenza, mettendo in mano alle istituzioni gli strumenti per monitorare il territorio e per registrare gli eventuali superamenti delle soglie prefissate.

Inquinamento acustico e atmosferico: monitorare per tutelare la salute

Ridurre l’inquinamento acustico e atmosferico deve essere una priorità pubblica. Nonostante ciò i monitoraggi da parte delle autorità, nel nostro Paese, sono piuttosto carenti. A causa del mancato rispetto della normativa europea relativa ai livelli di inquinamento acustico e atmosferico, l’Italia ha dovuto infatti affrontare procedure d’infrazione da parte dell’UE.

Inquinamento acustico e inquinamento atmosferico sono due aspetti di uno stesso problema, che gli enti pubblici sono chiamati a risolvere. Un buon inizio sarebbe quello di sfruttare gli strumenti di monitoraggio oggi disponibili, sempre più accurati ed efficienti. Monitorare in modo continuativo e sistematico i livelli di inquinamento dei luoghi in cui viviamo è infatti fondamentale per avere città più sostenibili e tutelare la salute delle persone.