Quando si parla di Green Mobility si intende un insieme di soluzioni per la mobilità vantaggiose per l’ambiente ma anche per i cittadini. Interventi per rendere il settore dei trasporti più sostenibile sono necessari per ridurre le emissioni di gas serra e i possibili effetti negativi sul cambiamento climatico.
Secondo una ricerca dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), organismo che fa capo all’ONU, i trasporti incidono infatti sul 14% delle emissioni globali di gas serra. Danni peggiori ne fanno solo la produzione di energia dalla combustione di carbone, gas naturali o petrolio (25% delle emissioni totali), agricoltura, allevamento e deforestazione (24%) e industria (21%).
Considerando esclusivamente l’ambito della mobilità, una ricerca statunitense stima che il 59% delle emissioni dei trasporti è dovuto a veicoli quali auto, furgoni e piccoli camion; il 23% è causato da camion di medie e grandi dimensioni; il 9% dagli aerei; il 3% da barche e navi; il 2% dai treni; il 4% da altri mezzi. Gli strumenti per rendere la mobilità più green e ridurre le emissioni inquinanti sono già disponibili: la tecnologia, l’innovazione e le abitudini delle persone possono fare molto se viaggiano insieme.
Perché orientarsi verso la Green Mobility?
Per quali motivi occorre imparare a muoversi in modo più sostenibile? Le ragioni sono molteplici e non riguardano solamente la salvaguardia del nostro pianeta. Certo, l’intenzione principale della Green Mobility è diminuire l’inquinamento atmosferico. A livello europeo sono stati posti obiettivi di riduzione delle emissioni che puntano a dimezzarle entro il 2030 (rispetto a quelle del 1990). Questo target è molto ambizioso e necessita di un cambio di paradigma prima ancora che un cambio di passo. Le nuove tecnologie e l’utilizzo di sistemi più efficienti sono la chiave per aprire le porte del cambiamento.
Una mobilità più green consentirebbe inoltre di ridurre l’inquinamento acustico. I mezzi di trasporto tradizionali e le infrastrutture in cui questi transitano come le strade, gli aeroporti o le stazioni sono infatti la causa di livelli di rumore dannosi per l’uomo. L’esposizione continua a fonti di inquinamento acustico può generare disturbi del sonno, l’aumento della pressione e favorire malattie cardiovascolari. Una mobilità più silenziosa può dunque migliorare il nostro benessere.
La Green Mobility dovrà inoltre aiutare i cittadini a muoversi più velocemente. Oltre a inquinare pesantemente l’aria, il traffico urbano è infatti un ostacolo alla circolazione delle persone e peggiora la qualità della vita. Infine, una mobilità più sostenibile (e intelligente) contribuisce a contenere i costi e ad aumentare l’efficienza dei trasporti.
La strada maestra è la digitalizzazione del settore
La digitalizzazione dei trasporti è il passaggio obbligato verso la Green Mobility. Trasformare il settore della mobilità in un sistema digitalizzato capace di produrre dati misurabili e condivisibili permetterebbe di progettare città e trasporti al passo con le necessità di oggi e di domani. Una tecnologia fondamentale è quella dei Big Data, che sono in grado di raccogliere ed elaborare grandi moli di informazioni per risolvere i problemi del traffico. Con il supporto dei Big Data si possono ad esempio prevedere in anticipo i picchi di traffico, calcolare il percorso più rapido, programmare tragitti e tempi del trasporto pubblico e privato, in modo da ottimizzare i flussi urbani.
Come abbiamo già visto in un precedente articolo, la programmazione del traffico può avvenire attraverso i sistemi di trasporto intelligenti (ITS), che integrano tecnologie dell’informazione e della comunicazione per offrire servizi di pianificazione del viaggio, informazioni sul traffico in tempo reale, la gestione di semafori intelligenti e applicazioni di sicurezza per i veicoli.
Seguire la strada maestra della digitalizzazione dei trasporti avrà inoltre conseguenze positive sul sistema economico: sviluppare nuove tecnologie e creare servizi innovativi per la mobilità è una leva per rilanciare la crescita nel settore della mobilità così come l’occupazione.
Nuove competenze per la Green Mobility
Per raggiungere gli obiettivi della Green Mobility, la tecnologia da sola non basta. Tutto dovrà partire da una “regia” politica in grado di realizzare un piano coordinato per intervenire in modo deciso sia sulle infrastrutture fisiche, sia su quelle digitali. Essendo quello della mobilità un settore multidisciplinare, diventa dunque importante armonizzare al meglio tutti i vari strumenti messi in campo.
Veicoli elettrici, car sharing, smart road, sistemi di trasporto intelligente, combustibili innovativi, ammodernamento del trasporto pubblico: gli obiettivi di sostenibilità si potranno raggiungere solamente se tutte le azioni adottate saranno integrate fra loro. A completare il quadro, c’è da considerare che non potremo avere una vera innovazione se non sarà sostenuta dalle competenze. La formazione sulle nuove tecnologie dovrà essere una priorità per gli organi decisionali nazionali e sovranazionali, da sviluppare in collaborazione con le università e i centri di ricerca. Particolarmente strategico sarà conoscere e “maneggiare” alcune tecnologie in forte crescita come l’intelligenza artificiale, il machine learning e il cloud computing.