I Fast Corridor, conosciuti anche come “corridoi doganali”, rappresentano la nuova frontiera della logistica. Sfruttando il paradigma dell’Internet of Things e le nuove tecnologie digitali, stanno trasformando le dogane tradizionali in Dogane 4.0.

Ma di cosa si tratta di preciso? Stiamo parlando di infrastrutture immateriali che permettono di trasferire merci in container lungo percorsi stradali o ferroviari controllati, portandole dai porti nazionali fino ad aree logistiche nell’entroterra, dove avviene poi lo sdoganamento.

Il vantaggio principale del Fast Corridor è dunque consentire che le operazioni doganali vengano effettuate in un secondo momento e non subito al porto di arrivo. Posticipando queste procedure si evitano i rallentamenti causati dalla congestione delle banchine portuali.

Il processo si basa sul tracciamento elettronico del percorso dei contenitori in transito per mezzo di dispositivi di geolocalizzazione satellitare gestiti dall’azienda logistica e collegati alle dogane. Coniugando i principi della Smart Mobility e dell’Industria 4.0, il monitoraggio in real-time del ciclo logistico incarna lo spirito dei tempi: la digitalizzazione dei processi velocizza le operazioni e ottimizza l’utilizzo delle risorse.

Quali sono i benefici dei Fast Corridor

Un sistema logistico intermodale più veloce ed efficiente significa ridurre i tempi di attesa e rendere più rapido il trasferimento delle merci.

L’utilizzo dei Fast Corridor aiuta a snellire il lavoro nelle aree portuali e riduce il tempo di permanenza dei container al porto di arrivo. Inoltre, la combinazione dei controlli documentali e del monitoraggio fisico del flusso delle merci garantisce una maggiore sicurezza.

Alcuni vantaggi dei Fast Corridor, in sintesi:

  • snellimento delle procedure burocratiche e decongestionamento delle aree portuali;
  • riduzione dei tempi di sosta dei container nei porti, con risparmio di costi per l’utente finale;
  • diminuzione dei tempi di transito dalla banchina di arrivo alla destinazione;
  • maggior sicurezza, grazie al monitoraggio fisico delle merci che si somma ai tradizionali controlli documentali;
  • digitalizzazione dell’intero processo.
Corridoi doganali: il quadro normativo

L’esistenza dei Fast Corridor è favorita dall’entrata in vigore del Regolamento UE n. 952/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio. Tale Regolamento istituisce il Nuovo Codice Doganale dell’UE (CDU), che regolamenta le modalità di importazione delle merci nell’Unione Europea. Il CDU stabilisce come presentare le merci in dogana e come effettuare la loro custodia temporanea, indicando le condizioni di spostamento delle merci tra i depositi.

L’utilizzo dei Fast Corridor è basato sugli artt. 139 e 148 del CDU. La normativa richiede che lo spostamento delle merci tra i depositi avvenga sotto la responsabilità di un’autorità doganale (l’autorità dello Stato membro) e che sia effettuata fra strutture di temporanea custodia (di partenza e di destinazione) dotate di autorizzazione AEOC (Operatore Economico Autorizzato).

Fast Corridor: verso una Dogana 4.0

I Fast Corridor sono un’innovazione resa possibile dalla collaborazione tra l’Agenzia delle Dogane e gli operatori privati che gestiscono il trasferimento delle merci. L’obiettivo è sfruttare le nuove tecnologie digitali per semplificare l’import/export e allentare la pressione sui porti. Più in generale, si vuole rilanciare la competitività del sistema portuale e logistico nazionale.

Tra i Fast Corridor italiani stradali più importanti, ci sono quelli che collegano i porti liguri (Genova, Pra’, Vado Ligure, Savona) con i depositi di Mondovì (CN) e di Piacenza. Arrivano a Piacenza anche i Fast Corridor che partono dal porto di La Spezia.

I maggiori corridoi ferroviari collegano invece i porti liguri e La Spezia con i depositi di Padova, Rivalta Scrivia (AL) e Melzo (MI). Il porto di La Spezia è collegato via rotaia anche a Rubiera (RE) e Marzaglia (MO).

Grazie a tecnologie abilitanti come i sistemi GPS, l’identificazione a radiofrequenza (RFID) e l’Optical Character Recognition (riconoscimento ottico dei caratteri), gli importatori beneficiano di una riduzione dei tempi di sdoganamento e della completa tracciabilità delle merci. In questo modo, gli adempimenti doganali vengono integrati nei loro processi logistici.

La tracciabilità delle merci lungo l’intero percorso produce inoltre vantaggi per l’amministrazione doganale e gli altri organi di controllo, sotto forma di una riduzione dei costi di gestione collegati alle operazioni di controllo delle importazioni.