Il paradigma tecnologico dell’Internet of Things ci regala oggi un’ampia gamma di esempi di applicazione, che partendo dagli ambiti industriali ed edilizi arrivano fino ai contesti urbani.

Il minimo comune denominatore è la creazione di ecosistemi fisico-digitali nei quali dispositivi di diversa natura dotati di sensori sono connessi in rete, permettendo lo scambio di informazioni tra device. Le Smart City sfruttano così l’Internet of Things per raccogliere e analizzare dati in tempo reale, allo scopo di rendere più efficienti servizi e infrastrutture, e favorire una migliore qualità della vita dei cittadini.

Grazie all’IoT, le amministrazioni comunali possono ad esempio monitorare il traffico veicolare e prevenire gli incidenti stradali, gestire l’illuminazione pubblica, rilevare i livelli di inquinamento, monitorare l’efficienza energetica degli edifici, modulare i servizi di trasporto pubblico, migliorare la raccolta dei rifiuti e molto altro ancora.

Che cos’è l’Internet of Things?

Con il termine Internet of Things (abbreviato in “IoT”) si descrive una rete di oggetti fisici muniti di sensori – integrata a software e ad altre tecnologie – che consente di raccogliere e inviare dati verso altri dispositivi tramite Internet.

Si può senz’altro affermare che l’IoT stia diventando l’innovazione più importante di questo secolo. Ma quali sono le tecnologie che stanno favorendo la grande diffusione dell’Internet of Things?

In primo luogo, questo modello fisico-digitale si fonda sui sensori installati sugli oggetti in rete. Negli ultimi anni si è assistito all’abbassamento dei costi dei sensori e ciò ha reso accessibile la tecnologia IoT a un maggior numero di operatori.

Altro elemento cardine è la connettività. I protocolli di rete di nuova generazione hanno reso più semplice la connessione dei sensori al cloud e agli oggetti, per un trasferimento efficiente dei dati.

E poi ci sono le piattaforme di cloud computing. La maggiore disponibilità di queste tecnologie consente agli utenti di accedere a risorse come server, archiviazione dati e applicazioni in cloud attraverso Internet, anziché gestirle in locale. Inoltre, con i progressi nel machine learning e nell’analisi dei dati si possono elaborare grandi quantità di informazioni velocemente e facilmente.

L’emergere di queste tecnologie continua a spingere i confini dell’Internet of Things sempre un po’ più in là, allargando il suo utilizzo a contesti molto ampi, come ad esempio quelli di una città.

Internet of Things: esempi di applicazione nelle città intelligenti

Non esisterebbe il concetto di Smart City senza quello di Internet of Things, uno degli elementi abilitanti delle città intelligenti. È proprio grazie all’IoT che i centri urbani possono diventare più efficienti e avere un minore impatto sull’ambiente.

Ma quali sono, in concreto, alcuni esempi di applicazione dell’Internet of Things nelle nostre città?

Viabilità e parcheggi intelligenti

L’Internet of Things può avere un impatto significativo sulla viabilità urbana, perché i sensori e i dispositivi connessi aiutano a monitorare il traffico, migliorano la sicurezza stradale e riducono i tempi di percorrenza.

Ad esempio, i sensori di traffico possono rilevare il flusso dei veicoli, analizzare i dati e fornire informazioni in tempo reale sulla viabilità. Queste informazioni possono essere utilizzate dalle autorità locali per regolare la mobilità urbana e ottimizzare i percorsi dei mezzi pubblici.

Inoltre, l’IoT può essere utilizzato per migliorare la sicurezza stradale. I sensori che rilevano le condizioni meteorologiche, tra cui la presenza di ghiaccio o acqua sulla strada, aiutano i conducenti a prevenire gli incidenti. Oltre a questo, i sensori possono anche monitorare la velocità dei veicoli e avvisare gli automobilisti quando superano i limiti consentiti.

I sistemi di smart parking rientrano anch’essi tra i migliori esempi di utilizzo dell’Internet of Things in ambito urbano. Questi sistemi forniscono tramite app informazioni in tempo reale sui parcheggi disponibili, segnalati da sensori interrati nei posti auto o da telecamere.

Gestione dei rifiuti

Si può essere smart anche nella gestione dei rifiuti urbani. Grazie a sensori integrati nei contenitori dell’immondizia è possibile rilevare il loro livello di riempimento. Questi “smart bin” consentono così di progettare il servizio di raccolta rifiuti in base alle reali esigenze, ottimizzando gli spostamenti, risparmiando tempo e riducendo consumi ed emissioni.

Un servizio più puntuale di waste management è inoltre un vantaggio per i cittadini, che possono essere premiati per il minore conferimento di rifiuti.

Gestione idrica

L’Internet of Things nella gestione idrica delle città può migliorare l’efficienza nell’uso dell’acqua, la sicurezza dell’approvvigionamento e la prevenzione delle perdite.

In primo luogo, l’IoT può essere impiegato per monitorare il consumo di acqua negli edifici. I sensori rilevano i flussi d’acqua e inviano le informazioni a un sistema centralizzato, che analizza i dati e identifica eventuali sprechi.

Ma non solo. Esistono anche sensori che monitorano la qualità dell’acqua, rilevando la presenza di sostanze inquinanti nella rete idrica e permettendo così alle autorità di intervenire tempestivamente.

Illuminazione pubblica

Lo stesso discorso vale per i sistemi di illuminazione della città, che attraverso l’Internet of Things accrescono la loro efficienza energetica.

I sensori possono ad esempio rilevare la quantità di luce nelle strade e nei parchi per poi trasmettere i dati a una piattaforma che regola l’accensione e lo spegnimento delle luci in base alle reali necessità. Ciò permette di non usare energia elettrica quando e dove non serve.

Infine, l’IoT viene utilizzato per monitorare la manutenzione dell’illuminazione pubblica. I sensori possono infatti segnalare eventuali guasti o malfunzionamenti delle lampade.

Gestione dell’inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico

Gli esempi di applicazione dell’Internet of Things nelle città non finiscono qui. Le nuove tecnologie possono infatti essere fondamentali anche per mitigare i pericoli dell’inquinamento.

Come nel caso dell’inquinamento atmosferico, monitorato da speciali sensori che individuano la presenza nell’aria di sostanze nocive come monossido di carbonio, ossidi di azoto e particolato. I dati vengono analizzati per identificare le aree ad alto rischio e porre eventualmente in atto delle misure per contrastare l’impatto delle emissioni sull’ambiente e sulle persone.

Altro problema delle grandi città è l’inquinamento acustico. Anche in questo caso, le rilevazioni dei sensori vanno a disegnare la mappa delle zone più rumorose da tenere sotto controllo.

Non ultimo, l’IoT è adottato anche per misurare l’inquinamento elettromagnetico: specifici sensori rilevano i livelli delle radiazioni elettromagnetiche emesse dagli impianti radio-tv e per la telefonia mobile. Un prezioso patrimonio di informazioni che le amministrazioni pubbliche possono sfruttare per indirizzare i loro interventi.