C’è una nuova gemma tra gli edifici sostenibili del nostro pianeta: si chiama PAE Living Building e si trova a Portland, in Oregon. La rivista specializzata Smart Buildings Technology lo ha eletto miglior Smart Building statunitense del 2022.

Progettato da PAE Engineers e ZGF Architects, l’edificio è stato completato nel giugno 2022. I 5.400 metri quadrati della sua superficie totale sono distribuiti su cinque piani, che ospitano per la maggior parte negozi e uffici, ma anche un centro fitness, un deposito di biciclette e altri servizi.

L’edificio produce più elettricità di quanta ne consumi, recupera le acque reflue, valorizza i rifiuti ed è un ambiente rilassante e vivibile. Grazie a un’attenta progettazione e all’integrazione della tecnologia intelligente, il PAE Living Building è una struttura che rappresenta un valore per i proprietari, gli occupanti, la comunità e l’ambiente.

Le caratteristiche architettoniche del PAE Living Building

A livello di soluzioni architettoniche, il PAE presenta alti soffitti e ampie finestre apribili per attirare la maggior quantità possibile di luce naturale e ridurre di conseguenza i consumi energetici per l’illuminazione. La luce naturale è massimizzata lasciando inoltre i soffitti sgombri da travi e da condotti elettrici (incorporati nei pavimenti).

Il sistema strutturale è costituito di calcestruzzo e di legno lamellare a strati incrociati (CLT). L’intelaiatura in legno ha un triplo compito: sostiene l’edificio, funge da finitura finale e riduce le emissioni del progetto del 30%. In più, la struttura in legno lasciata a vista contribuisce al sequestro del carbonio presente negli ambienti interni.

Come per altri edifici sostenibili, si è poi studiato un involucro dell’immobile con alte prestazioni e un sistema di riscaldamento e raffrescamento radiante a pavimento. In questo modo, i consumi per la climatizzazione sono meno della metà di quelli necessari ad altri edifici di pari dimensione.

Il PAE Living Building soddisfa anche gli standard sismici strutturali di Classe d’uso IV del codice edilizio internazionale. Prevede cioè lo stesso livello di sicurezza richiesto a ospedali, caserme e ad altri luoghi con importanti funzioni pubbliche o strategiche.

Edifici sostenibili: le principali soluzioni tecniche del PAE

Gli Smart Building sfuggono a una definizione univoca, ma gli esempi più efficaci hanno tratti in comune. Tutti adottano infatti sensori e un sistema di gestione degli edifici (BMS). Condividono informazioni digitali e automatizzano i processi. Gli edifici sostenibili possono inoltre accogliere tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale e l’IoT, e sfruttare i dati per guidare le decisioni. Ma l’intelligenza del PAE Living Building va oltre le sue caratteristiche smart e si alimenta di un uso strategico di sistemi integrati che muovono le risorse attraverso l’edificio in modo efficiente.

Un esempio è il suo sistema di raccolta dell’acqua piovana. La pioggia viene infatti raccolta sul tetto e indirizzata da una rete di tubi a una cisterna sotterranea da 260.000 litri. Le pompe inviano l’acqua attraverso un sistema di trattamento di filtri a carbone, luce ultravioletta e cloro. Le acque grigie sono così recuperate per essere usate nei servizi igienici e per irrigare il verde esterno.

I rifiuti liquidi sono invece convogliati, attraverso una linea di scarico dedicata, a un serbatoio di recupero. Qui gli scarti vengono trattati per generare fertilizzante liquido e in polvere da rivendere sul mercato, per un valore annuo stimato di 55.000 dollari.

Capitolo energia: il PAE consuma un quinto rispetto a un immobile della stessa “stazza”. Ciò lo iscrive di diritto nell’elenco degli edifici più sostenibili. Questo è reso possibile anche dai 133 kW di pannelli fotovoltaici installati sul tetto e dai 215 kW installati fuori sede, che producono insieme il 110% dell’elettricità necessaria alle attività della struttura.

Nel seminterrato, un sistema di accumulo di energia con batterie agli ioni di litio funge da micro-rete, immagazzinando l’energia in eccesso e restituendola alla rete elettrica della città. In caso di blackout del servizio pubblico, il PAE Living Building può sostenersi in estate fino a 100 giorni, a regime ridotto. L’edificio vuole dunque essere un esempio di indipendenza energetica, in modo da difendersi dai fenomeni climatici estremi.

Edifici sostenibili e “viventi” come stimolo per il futuro

Il PAE Living Building incarna la visione di un futuro in cui le sfide energetiche e idriche del pianeta saranno affrontate e vinte.

Secondo chi ha elaborato il progetto, il Living Building mostra soluzioni replicabili ed economiche per la progettazione sostenibile. Edifici di questo tipo sanno valorizzare il quartiere, le comunità e agiscono come un ecosistema rigenerativo. L’obiettivo dei progettisti è dunque quello di realizzare sempre più “edifici viventi”, in grado di adattarsi alle esigenze dell’uomo e dell’ambiente, agendo attivamente per creare energia e recuperare risorse.

Un caso di successo come quello del PAE Living Building può ispirare altri proprietari immobiliari, sviluppatori, ingegneri, architetti, designer e la prossima generazione di costruttori.