Molto presto sulla sicurezza dei ponti vigileranno i droni. Autonomi, auto-ricaricabili e collaborativi, diventeranno gli angeli custodi dei trasporti civili. È questa la visione del progetto europeo Drones4Safety, finanziato da Horizon 2020 (il Programma Quadro per la ricerca e l’innovazione dell’Unione Europea).
Il progetto coinvolge nove partner provenienti da Italia, Danimarca, Germania, Francia e Belgio, ed è coordinato dalla University of Southern Denmark. Unendo le competenze, le strutture e le risorse di imprese, ricercatori e accademici, l’iniziativa è incentrata sull’utilizzo delle nuove tecnologie per raggiungere maggiori livelli di sicurezza di infrastrutture quali ponti e ferrovie. Il gruppo di lavoro, nei prossimi tre anni, produrrà dunque servizi software e sistemi hardware da impiegare a questo scopo. Come anticipato, il nucleo del progetto è l’utilizzo di “sciami” di droni tecnologicamente avanzati in grado di ispezionare le infrastrutture in modo autonomo, continuativo e accurato.
Indagini più approfondite grazie a droni “intelligenti”
Attualmente per le ispezioni dei ponti è indispensabile l’intervento in prima persona degli operatori, che raggiungono le strutture in elicottero oppure con piattaforme aeree. Tuttavia, i limiti di queste indagini restano rilevanti, per via dell’elevato livello di rischio delle operazioni o per la difficoltà ad accedere fisicamente alle infrastrutture.
Drones4Safety punta a superare questi ostacoli e a eliminare i rischi per l’uomo, impiegando droni “intelligenti” coordinati da un sistema centrale. Questi droni smart sfrutteranno un algoritmo per l’intelligenza artificiale che permetterà loro di individuare rapidamente i malfunzionamenti e i danni alle infrastrutture, inviare le informazioni al cloud e ricevere le indicazioni per proseguire gli interventi. Secondo il progetto, i droni lavoreranno in squadra per essere in grado di monitorare in maniera completa ogni parte della struttura.
Un drone autosufficiente che si ricarica con i cavi ad alta tensione
Tra gli aspetti più interessanti del progetto c’è la possibilità per il drone di ricaricarsi attraverso i cavi ferroviari e ad alta tensione. La prospettiva sulla quale si lavora è creare un drone capace di volare autonomamente sull’obiettivo da monitorare e poi, quando la batteria si scarica, dirigersi verso il cavo ad alta tensione più vicino. Il drone riuscirà quindi a collegarsi ad esso, ricaricarsi da solo e infine tornare alle sue normali operazioni di indagine. Grazie a questa soluzione, i droni resteranno in servizio molto a lungo e il loro impatto ambientale sarà limitato: tale sistema di ricarica energetica consentirà infatti di ridurre le emissioni di CO2 prodotte dagli elicotteri a carburante.
Il punto di vista dei droni sulla sicurezza dei ponti
Il progetto Drones4Safety si rivolge ai gestori delle infrastrutture, ai fornitori di servizi pubblici, agli operatori di droni e ai cittadini. In generale, Drones4Safety vuole garantire un’ispezione affidabile, autonoma e costante delle infrastrutture di trasporto, migliorando così la sicurezza di chi viaggia. Oltre a questo, l’utilizzo dei droni consentirà di ridurre i tempi di intervento, i costi delle attività di monitoraggio e l’impatto sull’ambiente. Il passo successivo sarà quello di mettere a sistema questa soluzione e proporla sul mercato con la formula “Drone Inspection as a Service” (DIaaS), che rappresenterà la nuova frontiera dei servizi ispettivi rivolti a ponti, ferrovie e autostrade.
Un’occasione per fare volare anche la crescita economica
La priorità è senza dubbio garantire ai cittadini infrastrutture sicure e affidabili, ma non è escluso che a lungo termine il progetto possa aprire la strada a mercati inesplorati, favorire l’industria di software e hardware, oltre alla nascita di nuove figure professionali. Così i droni “intelligenti” faranno volare anche la crescita economica, come sempre ispirata dal progresso delle innovazioni tecnologiche.