La cittadinanza attiva è una delle risorse che ridefiniranno il volto di città e metropoli sempre più popolose. Secondo le statistiche del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, infatti, oltre la metà degli abitanti del pianeta è concentrata nei centri urbani. Entro il 2030, si prevede che questo fenomeno riguarderà ben 5 miliardi di persone.

Questo progressivo inurbamento avrà delle conseguenze sull’impatto ambientale dei luoghi in cui viviamo e sui bisogni dei cittadini che i governi locali saranno chiamati a soddisfare. Ma in questo scenario, non si può immaginare che la pubblica amministrazione risolva da sola ogni problema. L’impegno civico delle persone sarà un fattore fondamentale nell’evoluzione di una città.

A oggi, i tassi di partecipazione dei cittadini sono però molto bassi, sia perché i vecchi metodi di partecipazione sono diventati inefficaci, sia perché persiste un diffuso clima di disillusione nei confronti della politica. Oltre a ciò, molte persone non intendono occuparsi di questioni pubbliche a causa di uno scarso senso civico, oppure perché non si sentono abbastanza informate. Per questi e altri motivi, è necessario che le amministrazioni abbraccino nuovi metodi per ispirare il coinvolgimento dei cittadini. Le Smart City del futuro saranno caratterizzate anche dal fatto che i residenti parteciperanno attivamente alle decisioni sulla città.

Che cos’è la cittadinanza attiva?

La cittadinanza attiva consiste in un’interazione bidirezionale tra i cittadini e il governo locale. È un paradigma che dà voce ai residenti e consente loro di partecipare al processo decisionale sulle questioni che riguardano il territorio. Attraverso piattaforme digitali per esprimere la propria opinione, segnalare problemi e offrire consigli, le città possono godere di governance più consapevoli e attuare cambiamenti a vantaggio della popolazione. Diversi studi sembrano confermare che le amministrazioni che godono di livelli elevati di partecipazione dei cittadini siano in grado di offrire servizi migliori e risolvere i problemi dei quartieri più svantaggiati.

D’ora in poi, la cittadinanza attiva dovrà essere considerata parte integrante dello sviluppo di una Smart City, poiché consente ai governi di rispondere a situazioni in continua evoluzione e di attuare cambiamenti nell’interesse pubblico. Incoraggiare i cittadini a partecipare alla “cosa pubblica” resta tuttavia la sfida principale da affrontare.

In che modo le tecnologie smart aiutano la cittadinanza attiva?

Molti governi stanno implementando nuove idee per favorire la cittadinanza attiva e superare gli ostacoli che impediscono il coinvolgimento delle persone. Non mancano gli esempi di come le città stiano cambiando il modo di comunicare con i cittadini e ottenere da loro informazioni utili per migliorare i servizi alla collettività. La municipalità di San Francisco sta favorendo la partecipazione attiva dei residenti attraverso la piattaforma Civic Bridge. Civic Bridge si avvale dell’aiuto volontario di professionisti del settore privato che lavorano assieme ai dipendenti pubblici sulle questioni più critiche della città. L’intenzione è dunque quella di ascoltare i cittadini per identificare e analizzare i punti deboli dei servizi urbani, fornire soluzioni agili e accendere l’interesse per collaborazioni intersettoriali.

Un’altra piattaforma che sta aiutando i comuni a dialogare con i cittadini si chiama CitizenLab. Lanciata per la prima volta nel 2016, questa soluzione è stata adottata da più di 300 città europee di medie e piccole dimensioni, tra cui Gand e Leuven (BEL), Utrecht (NED), Linz (AUT), Lancaster e Newham (GBR). La piattaforma facilita il coinvolgimento dei cittadini comunicando direttamente al pubblico tramite un’interfaccia mobile intuitiva. Le amministrazioni possono consultare i risultati di sondaggi in tempo reale e utilizzarli per prendere decisioni.

Una piattaforma digitale simile è Civocracy, attualmente utilizzata ad Amsterdam, Nizza, Potsdam, Bruxelles, Lione e in altre città europee. Progettata per promuovere la cittadinanza attiva, sostenere progetti di governance collaborativa e migliorare l’efficienza del municipio, Civocracy mette in contatto funzionari pubblici e cittadini, in modo che condividano idee e progetti.

Maptionnaire è invece uno strumento online che ricrea una mappa virtuale della città: i residenti possono dare consigli e opinioni su specifiche aree o quartieri. La piattaforma può anche raccogliere voti su determinati progetti. A Lublino, in Polonia, è stata lanciata l’iniziativa Green Citizen Budget. Questo progetto ha invitato gli abitanti a inoltrare le proprie proposte per migliorare il verde urbano e ha messo a disposizione un budget di circa 450.000 euro per finanziare e realizzare i progetti migliori.

Il crowdfunding civico per potenziali progetti urbani è un altro strumento di partecipazione. Le proposte inserite sui principali siti di crowdfunding consentono a residenti e investitori di finanziare iniziative di loro interesse. In alcuni casi, le autorità locali sostengono le proposte vincenti con fondi pubblici.

Perché è importante il coinvolgimento dei cittadini

Una città può essere migliorata solo quando c’è una perfetta armonia tra settore pubblico e privato. La cittadinanza attiva deve dunque essere sostenuta da più opzioni possibili, comprese quelle offerte dalla tecnologia. Piattaforme come quelle viste in precedenza sono essenziali per rimuovere gli ostacoli che molti cittadini incontrano quando interagiscono con le amministrazioni. Incoraggiare il feedback delle audience significa aumentare la partecipazione, ma anche chiedere le soluzioni direttamente ai cittadini è un modo per allargare gli orizzonti e valutare possibilità mai considerate prima.

La cittadinanza attiva è uno strumento per rendere la governance più efficace; e una governance più efficace aumenta la fiducia che gli elettori hanno degli eletti. Solo favorendo un cambiamento culturale nell’amministrazione pubblica, le città possono davvero evolversi in città intelligenti.