Una mobilità più intelligente sarà la risposta ai fenomeni di inurbamento che stanno interessando la nostra società. La popolazione mondiale sta infatti crescendo e, allo stesso tempo, sempre più persone vivono nelle città. Le Nazioni Unite stimano che entro il 2050 circa 6,7 miliardi di persone saranno concentrate nelle aree urbane, pari a circa due terzi degli abitanti del pianeta.
Città sempre più grandi richiederanno cambiamenti importanti nel modo di concepire i trasporti. Evitare congestioni, garantire la sicurezza e limitare le emissioni di carbonio saranno i principi cardine attorno a cui ruoteranno le politiche sulla mobilità. A questo proposito, i decisori pubblici dovranno affidarsi sempre più alle nuove tecnologie per aiutare le persone a vivere in modo sicuro, efficiente e sostenibile.
Sicurezza, clima e dati: i pilastri su cui fondare il trasporto urbano
I nuovi trend della mobilità urbana sono influenzati da tre grandi “movimenti globali” che stanno già trasformando le dinamiche dei nostri spostamenti.
Il primo è Vision Zero, il programma dell’UE che punta a eliminare gli incidenti stradali gravi entro il 2050. Fondato in Svezia negli anni Novanta, il movimento si è poi diffuso in tutta l’Unione Europea e negli Stati Uniti.
Il secondo “movimento globale” è il cambiamento climatico. Tutte le innovazioni della mobilità urbana da realizzare nei prossimi anni dovranno essere progettate sulla sostenibilità. In quest’ottica, sarà cruciale bilanciare la necessità di trasporto con la difesa dell’ambiente.
Il terzo fattore è rappresentato dai dati. La quantità delle informazioni che possono essere raccolte e analizzate per prendere decisioni migliori sulla mobilità è così vasta che non può essere ignorata.
I 9 trend della mobilità intelligente che cambieranno le nostre città
La società olandese Cyclomedia, specializzata nella digitalizzazione degli spazi urbani, ha individuato 9 tendenze emergenti che daranno forma alle modalità con cui i trasporti saranno progettati, utilizzati e gestiti negli ambienti urbani.
Vediamo allora come ci muoveremo in città nei prossimi anni.
- Auto a guida autonoma
Con i progressivi sviluppi della tecnologia, le autovetture ospiteranno componenti che favoriranno sempre di più la guida autonoma, al fine di evitare l’errore umano. In alcuni luoghi, come hangar e impianti industriali, le vetture a guida autonoma diventeranno la norma. Tuttavia, potrebbe essere necessario ancora molto tempo prima che questa tecnologia venga adottata nelle città.
La guida autonoma è riconosciuta come una via preferenziale per la sicurezza stradale e per il raggiungimento degli obiettivi del programma Vision Zero.
- Veicoli condivisi e Mobility as a Service
L’esigenza di usufruire di trasporti più flessibili e sostenibili porterà le persone ad abbandonare la proprietà dell’auto per preferire il solo utilizzo dei servizi di mobilità. In particolare, la modalità Mobility as a Service (MaaS) consentirà agli utenti di prenotare, usare e pagare diversi tipi di mezzi di trasporto in base all’effettivo utilizzo o in abbonamento, senza essere proprietari di alcun mezzo. In futuro, ciò potrebbe essere fatto da un’unica piattaforma che riunisce i fornitori.
- Trasporti sostenibili per città più verdi
Costruire città più verdi è la sfida più importante. L’obiettivo della mobilità intelligente è dunque quello di adottare forme di trasporto sostenibili, in grado di ridurre l’impronta di carbonio e di contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici. “Green” e digitale si legheranno sempre più fra loro, tanto che i trasporti diventeranno uno dei maggiori consumatori di energia verde. Le città del futuro dovranno dunque pianificare un approccio integrato a livello di sistema, affinché i trasporti abbiano accesso a energia e infrastrutture verdi.
- Veicoli connessi e strade flessibili
Le automobili sono sempre più connesse all’Internet of Things (IoT) e la connettività dei veicoli con infrastrutture e altri veicoli può avere un impatto significativo sulla mobilità intelligente. Con una raccolta dati sempre più profonda, informazioni come cambi di corsia, velocità, incidenti e altri problemi sulla strada verranno sfruttate per ridurre la congestione e migliorare la sicurezza.
Per rendere le strade flessibili, occorre innanzitutto concepirle come infrastrutture multi-modali, che possano cioè avere usi diversi a seconda dei momenti della giornata. In secondo luogo, l’analisi dei dati servirà a comprendere quando la strada si potrà modificare per migliorare la circolazione, rimodulando l’uso delle corsie. Ad esempio, in caso di pioggia, le piste ciclabili potrebbero ridursi per dare più spazio ai trasporti pubblici.
- Limiti di velocità sempre più bassi
Si diffonderanno limiti di velocità più bassi all’interno delle città. Rallentare il traffico crea infatti ambienti più sicuri per gli altri utenti della strada come ciclisti e pedoni.
Questa via è percorsa da Parigi, che dal 2021 ha abbassato il limite di velocità nel centro urbano da 50 km/h a 30 km/h. Altre città come Berlino, Londra, New York, Bruxelles, Valencia, Dublino e Bilbao hanno già limiti di velocità inferiori ai 50 km/h. A partire da giugno 2023, Bologna sarà la prima città italiana a ridurre il limite a 30 km/h nella maggior parte del territorio urbano.
- “Città di 15 minuti” e “quartieri di 1 minuto”
La riduzione dei tempi di spostamento in città diventerà nei prossimi anni sempre più rilevante. Muoversi nei contesti urbani in pochi minuti diminuisce infatti la possibilità di incidenti, migliora la qualità della vita e l’equilibrio tra lavoro e tempo libero.
Il concetto di “città di 15 minuti” coltiva la visione di un centro urbano in cui il cittadino può raggiungere il 95% dei luoghi in cui deve andare (lavoro, scuola, negozi, centri sportivi ecc.) in un quarto d’ora. L’evoluzione di questo concetto è il “quartiere di 1 minuto”, ossia nella creazione di luoghi accessibili e vivibili appena fuori casa, in cui svolgere attività sociali.
- Dati in tempo reale per decisioni informate
La mobilità intelligente farà largo uso dell’analisi dei dati in tempo reale per fornire informazioni sull’andamento del traffico e per identificare potenziali problemi di sicurezza. Grazie all’analisi dei dati è possibile prendere decisioni informate sull’assegnazione delle corsie, sui tempi dei semafori e su altre risorse. In questo modo, le infrastrutture smart presenti sulle strade potranno aiutare a salvare vite umane e a rendere il traffico più scorrevole. Le dashboard integrate con l’intelligenza artificiale permetteranno inoltre di prevedere le situazioni più pericolose, in modo da prevenire i rischi.
- Città a misura di persona, non di auto
Le città dedicheranno meno spazio alle auto e al traffico per riassegnarlo ad attività più piacevoli per la comunità. In futuro, le strade saranno ripensate per includere piste ciclabili, zone pedonali e spazi verdi. Se vivere in una grande città non è ai giorni nostri un’esperienza sempre gradevole, con spazi progettati sulle esigenze delle persone, e non su quelle delle auto, la qualità della vita potrebbe innalzarsi notevolmente.
- Mobilità urbana aerea
Pura utopia o realtà futuribile? La necessità di ridurre le emissioni di carbonio e di decongestionare le strade sta concretizzando il sogno dell’autovettura volante. Attualmente, più di 200 aziende sono impegnate nello sviluppo di veicoli elettrici a decollo e atterraggio verticale (eVOTL).
Nelle aree densamente abitate il volo potrebbe diventare un altro strumento a disposizione della mobilità intelligente. I veicoli volanti del futuro trasporterebbero un ridotto numero di persone (da 8 a 10 passeggeri) per brevi tratte urbane. Questi mezzi, inoltre, non avrebbero bisogno di aeroporti, ma di “vertiporti”, piccole piattaforme di decollo/atterraggio situate sui tetti degli edifici.